
Virro & Lola con la Leica D-Lux 8
Virro & Lola non condividono solo la vita insieme, ma anche la profonda passione per le immagini e le storie sorprendenti.
Il duo creativo franco-messicano gestisce uno studio in cui estetica e strategia si incontrano. Lo storytelling è molto più di un semplice lavoro, è il loro linguaggio comune.
Con la loro ultima serie, prodotta con la Leica D-Lux 8, ci portano a Los Cabos, loro seconda patria, mostrandoci come dal connubio tra progettazione e intuizione, tra colore ed emozione possano nascere fotografie di grande impatto.
In questa intervista ci rivelano la loro filosofia creativa, offrendoci uno sguardo nel loro lavoro e spiegandoci che cos’è per loro lo storytelling visivo. Offrono anche alcuni suggerimenti pratici per tutti coloro che desiderano raccontare storie significative con un’attrezzatura ridotta al minimo.

Informazioni personali
Per chi ancora non vi conosce:
chi sono Virro & Lola e cos’è che vi unisce dal punto di vista creativo?
Siamo partner nella vita e anche nel lavoro. Gestiamo insieme un’agenzia creativa dove estetica e strategia vanno mano nella mano. Lavoriamo a progetti che riteniamo interessanti, per i quali sviluppiamo delle idee che poi realizziamo in un modo che i clienti trovano pregevole e coerente con le loro aspettative.
La maggior parte delle persone ci trovano tramite Instagram @virroylola. Sono affascinate dalla nostra storia di coppia franco-messicana e dal nostro linguaggio visivo del tutto particolare. Per quanto riguarda la creatività, ciò che ci unisce è una visione comune del mondo: per noi arte, poesia e vita quotidiana sono assolutamente intrecciate tra loro.
I nostri punti di forza si completano a vicenda: Virro ha più occhio per la messa in scena e la composizione, Lola porta in vita le storie utilizzando parole, immagini e strategia. Insieme vogliamo raccontare qualcosa di personale e consapevole, che continui a risuonare a lungo anche dopo aver guardato l’immagine.
Il rapporto con Leica
La vostra storia sembra essere strettamente legata ai viaggi e alla narrazione visiva. In che modo la fotografia è diventata parte del vostro linguaggio comune?
La fotografia era la passione di Virro già parecchio tempo prima che ci incontrassimo. Lui l’ha portata nella nostra relazione. Con il tempo è diventata naturalmente la nostra forma espressiva comune. Con le fotografie catturiamo il vissuto di viaggi e di vita quotidiana, creando storie che sembrano quasi raccontarsi da sole. Oggi la fotografia è molto di più che un semplice aspetto del nostro lavoro; è uno strumento che ci permette di esprimere ciò che spesso non riusciamo a raccontare con le parole. Ci lega l’uno all’altra e con il mondo che ci circonda.

Processo creativo e filosofia
Quando si tratta di storytelling, qual è il vostro approccio alla fotografia? Pianificate lo stile narrativo da adottare, oppure lasciate che le cose seguano il loro corso?
È un mix di pianificazione e spontaneità. Generalmente il punto di partenza è un abbozzo di idea o una sensazione che vogliamo evocare. Allo stesso tempo rimaniamo aperti a considerare il modo in cui le storie si raccontano spontaneamente dai momenti che catturiamo. Grazie a questo equilibrio riusciamo a lavorare in modo mirato e comunque a mostrare incontri e ambienti autentici.
Il vostro linguaggio estetico spesso ha un effetto cinematografico e vivido, con un tocco di nostalgia. Quali influenze o ispirazioni hanno inciso sul vostro stile visivo?
Ci sentiamo attratti dai colori accessi, dalla luce naturale e dalle composizioni che riescono a raccontare una storia in un’unica immagine. Guardiamo il mondo da una prospettiva che va sempre alla ricerca del bello nell’ordinario, e che tende a romanticizzare piccoli momenti di vita quotidiana che spesso passano inosservati.
Le influenze sul nostro lavoro sono molteplici. Wes Anderson ha influito profondamente sul nostro linguaggio visivo, in particolare nella gestione delle simmetrie e delle palette di colori. Abbiamo tratto ispirazione anche da numerosi fotografi e fotografe, come Annie Leibovitz, Alex Webb e René Burri.
Design, arte, architettura, video musicali... l’ispirazione è ovunque se si guarda con occhio attento.

Viaggi e scoperte
Raccontateci qualcosa sul luogo in cui è nata questa serie fotografica. Che cos’è che lo rende così particolare?
Questa serie è stata scattata a Los Cabos, la nostra seconda casa. Il fatto particolare è che la serie non era stata programmata, siamo partiti senza alcun progetto. Era in effetti la prima volta che tenevamo in mano la D-Lux 8. La nostra intenzione era di usare la fotocamera così, in modo spontaneo e intuitivo.
I luoghi sono scelti in anticipo o derivano per lo più da una vostra scoperta spontanea?
Entrambe le cose. A volte li scegliamo in anticipo per trovare il setting perfetto per il nostro progetto. Molti dei nostri scatti migliori, però, nascono da scoperte spontanee e momenti inaspettati.
Suggerimenti per la community
Vi chiediamo tre suggerimenti per i creativi che vogliono viaggiare con un’attrezzatura compatta e riuscire a raccontare storie coinvolgenti
- Viaggiare leggeri significa vivere il momento qui e adesso. Non pensate troppo agli aspetti tecnici dello scatto, ma lasciatevi guidare dall’ambiente che vi circonda. Un’attrezzatura compatta vi assicura la libertà di essere più presenti e più spontanei. Sfruttatela a vostro vantaggio.
- Cercate la bellezza nel quotidiano. Non andate a caccia del momento “epico”. Le storie affascinanti spesso sono nei dettagli ordinari e poco appariscenti.
- Impostate la composizione dell’immagine con consapevolezza. Anche con un equipaggiamento minimo si possono scattare foto sorprendenti se si presta attenzione alla luce, alla geometria e alle emozioni. Una composizione chiara e ben studiata spesso permette di dire molto di più di complessi allestimenti.
Qual è il modo migliore per impiegare una compatta come la D-Lux 8 per avvicinarsi al soggetto o per catturare istanti molto personali?
Una compatta come la D-Lux 8 è meno invadente e quindi permette di cogliere emozioni e momenti autentici. È talmente piccola che assicura una libertà di movimento assoluta e scatti spontanei e naturali.

Uno sguardo al futuro
Che cosa hanno in programma Virro & Lola per il futuro? Ci sono all’orizzonte progetti che non vedete – e non vediamo – l’ora di realizzare?
Siamo sempre alla ricerca di nuovi modi per raccontare storie. Al momento stiamo lavorando ad alcuni progetti che uniscono in nuovi formati la fotografia e l’arte narrativa.
In futuro continueremo a condividere su Instagram momenti del nostro lavoro, della nostra vita quotidiana e dei nostri viaggi. Ma comunque intendiamo esprimere la nostra creatività al di là del digitale e realizzare progetti significativi, che abbiano un impatto e creino legami più profondi. Quindi, ci saranno novità in arrivo: nuovi obiettivi, collaborazioni coinvolgenti e diversi modi di condividere con chi segue il nostro lavoro ciò che ci dà motivazione e ispirazione.