Dal 29 giugno l’Ernst Leitz Museum presenta una retrospettiva sull’opera di Joel Meyerowitz, mentre presso la Leica Galerie di Wetzlar saranno esposti i lavori di Édouard Elias e Jamie Cullum
Per Leica Camera AG il 2025 si svolge all’insegna del centenario della Leica I, celebrato con numerose mostre e tanti eventi in tutto il mondo. In omaggio alla regione e alla città di Wetzlar, che ha dato i natali a Leica, sono numerose le manifestazioni organizzate nella cittadina dell’Assia per festeggiare il centenario. Tre mostre di altissimo livello, esposte presso il Leitz-Park, mostrano la pluralità della fotografia Leica: una presentazione monografica dell’opera di Joel Meyerowitz, uno dei rappresentanti della street photography americana più importanti e rivoluzionari, affiancata da un particolare reportage del fotografo francese Édouard Elias, il tutto completato da una selezione molto personale del musicista e fotografo Leica Jamie Cullum. Le mostre sono aperte al pubblico dal 29 giugno e proseguono fino al 21 settembre 2025.
Joel Meyerowitz: il piacere di osservare
L’Ernst Leitz Museum dedica una retrospettiva completa alla carriera del rinomato fotografo americano Joel Meyerowitz (*1938). Le 100 immagini esposte sono state selezionate personalmente dall’artista, sin dagli anni Sessanta uno dei fotografi più significativi degli Stati Uniti. I suoi scatti di street photography sono inconfondibili, con il colore che svolge un ruolo fondamentale come mezzo espressivo. La selezione spazia dai primi scatti realizzati a New York negli anni Sessanta fino a fotografie fatte in Europa e in Cina, momenti spontanei catturati sulle strade di diverse metropoli, scene drammatiche dopo l’attacco terroristico a Manhattan nel settembre 2001, fino a immagini più tranquille di still life con oggetti degli atelier di Paul Cézanne e Giorgio Morandi, il tutto completato dagli autoritratti che l’artista ha creato negli ultimi anni. Molte delle sue immagini sono da tempo diventate leggendarie, ma in questa mostra sono esposte anche delle nuove scoperte: due soggetti della prima pellicola esposta con la sua Leica M2, risalenti al 1963.
Al centro della sua opera c’è New York City. L’incontro con Robert Frank convinse definitivamente Meyerowitz, che all’epoca lavorava ancora come art director, a dedicarsi alla fotografia. L’infinita molteplicità delle strade, il groviglio di scritte e insegne, l’incontro con le persone e i gruppi più disparati erano il propulsore, giorno dopo giorno, delle sue esplorazioni fotografiche. Iniziò con il colore per poi aggiungere, un anno dopo, il bianco e nero prima di dedicarsi quasi esclusivamente alla fotografia a colori, una scelta di certo non scontata negli anni Sessanta, considerati gli elevati costi di sviluppo delle pellicole a colori e, non da ultimo, il fatto che la fotografia artistica veniva definita attraverso immagini monocromatiche. Durante l’anno trascorso in Europa, tra il 1966 e 1967, lavorò ancora con due fotocamere Leica: una per le pellicole in bianco e nero e l’altra per quelle a colori, per studiare esattamente le differenze nell’effetto dell’immagine. Alcuni anni più tardi Meyerowitz diventò un punto di riferimento per l’affermazione del colore come mezzo artistico.
La mostra “Die Freude am Sehen” (Il piacere di osservare), pensata da Joel Meyerowitz insieme alle curatrici Karin Rehn-Kaufmann e Inas Fayed e ospitata nell’Ernst Leitz Museum, mostra le tante sfaccettature del fotografo e il suo sviluppo continuo. Ma è anche il racconto intenso di un genere fotografico, la street photography, della storia della fotografia e dei suoi cambiamenti come mezzo di comunicazione. Meyerowitz affascina con le sue fotografie precise: ancora oggi si muove tra le strade come un elegante ballerino, con fluidità e discrezione, arrivando sempre vicinissimo all’azione.
I soggetti immortalati dal fotografo riescono a coinvolgere anche a decenni di distanza, invitando ad esplorare le scene senza mai svelarne appieno il loro significato. Le immagini di Meyerowitz continuano a catturare lo sguardo, tanto più in un’epoca in cui la maggior parte dei passanti è intenta a guardare lo schermo del proprio smartphone.
Édouard Elias: testimone oculare
Immagini forti di guerra, fuga, oppressione, povertà: sono queste le tematiche affrontate dal giornalista e fotografo francese Édouard Elias (*1991). Fa parte di un gruppo di giovani fotoreporter impegnati a testimoniare le crisi sociali e umanitarie in tutto il mondo. Presso la Leica Galerie di Wetzlar è esposta una selezione delle sue tre serie fotografiche principali: Well 77, un reportage sulle drammatiche operazioni di spegnimento dell’incendio dei pozzi petroliferi in Iraq, realizzato all’inizio del 2017. La seconda serie, intitolata SOS Aquarius, è nata nella primavera del 2016 a bordo della Aquarius, la nave che nel Mediterraneo è impegnata nel salvataggio dei migranti che tentano la pericolosa traversata a bordo di barchette inadeguate nella speranza di raggiungere l’Europa. I soggetti della terza serie fotografica fanno parte di un reportage realizzato nella Repubblica Centrafricana, quando Elias nel 2014 accompagnò un gruppo di soldati francesi della Legione straniera impegnati in una missione della Francia nella brutale guerra civile che affliggeva il paese africano. L’approccio di Elias è caratterizzato da una tenacia empatica: si dedica ai temi, ai luoghi e alle persone con grande intensità, per evitare una comunicazione superficiale delle sensazioni e creare invece una relazione emotiva con i protagonisti delle sue fotografie. Le sue immagini mostrano la resistenza e il coraggio di chi si confronta con le avversità, portando in primo piano le loro storie attraverso la partecipazione diretta e personale.
Jamie Cullum: These Are the Days
L’apprezzato cantante, compositore e polistrumentista inglese (*1979), oltre che alla musica, si dedica già da molti anni alla fotografia, la sua seconda grande passione. Fu presentato come ambasciatore di Leica già in occasione dell’edizione 2014 di photokina. Con le sue Leica, Cullum crea una sorta di diario visivo. Immagini di still life e paesaggi che catturano non solo i luoghi particolari scoperti durante i tour, ma anche i ritratti di sé stesso e di colleghi musicisti, amici e persone conosciute spontaneamente per caso. I suoi scatti in bianco e nero e a colori non si limitano a offrire uno sguardo nel suo mondo privato, ma documentano con occhio attento anche le tante impressioni e situazioni nuove che si trova a vivere durante i suoi viaggi. Da tempo oramai è andato oltre la fotografia amatoriale, nel senso migliore del termine, utilizzando questo mezzo come strumento creativo per instaurare un legame più profondo con il mondo che lo circonda. Il titolo della mostra fa riferimento a una sua canzone pubblicata nel 2004 nell’album Twentysomething.
Le mostre sono state realizzate con il gentile supporto di WhiteWall.
Biografie:
Joel Meyerowitz nasce a New York il 6 marzo 1938. Studia pittura e lavora inizialmente come art director. Un incontro con il fotografo Robert Frank gli fa decidere di lasciare il suo lavoro per dedicarsi alla fotografia. Dopo intense esperienze sulle strade di New York e alcuni viaggi attraverso gli Stati Uniti, viaggia in Europa tra il 1966 e il 1967. Lavora con diversi modelli di Leica M, la M2, la M4 e la M6. Ancora oggi utilizza i sistemi S ed M per realizzare le sue opere. Meyerowitz ha pubblicato molti libri e ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Leica Hall of Fame Award, con il quale nel 2016 Leica Camera AG ha voluto rendere omaggio alla sua carriera. Oggi Joel Meyerowitz vive tra New York e Londra.
Édouard Elias nasce il 29 giugno 1991 a Nîmes, in Francia, da madre francese e padre egiziano. Dopo dieci anni a Sharm el-Sheikh, in Egitto, nel 2009 fa ritorno in Francia per iniziare i suoi studi in economia, ma successivamente decide di passare alla École de Condé di Nancy per studiare fotografia. Ancora studente, inizia a raccontare autonomamente, senza alcun incarico, la situazione in Siria e la storia dei profughi siriani in Turchia. Viene rapito dai combattenti dello Stato islamico il 6 giugno 2013 e liberato solo dopo undici mesi di prigionia. Da allora inizia a impegnarsi ancor più intensamente come fotografo dedicandosi alle catastrofi umanitarie e ai territori di guerra in tutto il mondo. Di recente ha realizzato un reportage sull’Ucraina. I suoi lavori sono stati premiati e pubblicati più volte. Elias ha lavorato con diversi modelli M di Leica: M2, M5, MP, M11-P e una Leica M Monochrom.
Jamie Cullum è nato nella contea inglese dell’Essex il 20 agosto 1979. Già da piccolo fa le sue prime esperienze musicali. Per pagarsi gli studi di letteratura e filmografia, suona nei bar e nei club in giro per il paese. Nel 1999 esce il suo primo album, seguito dal secondo nel 2001, dopo essersi laureato. Già nel 2003 riceve il British Jazz Award nella categoria Rising Star. Come nella musica il suo talento si esprime in un’ampia gamma di stili, così le sue fotografie rappresentano un incrocio di emozioni. Jamie Cullum vive a Londra.
Citazioni:
Joel Meyerowitz:
“La fotografia mi ha insegnato tutto quello che oggi so sul mondo e su me stesso”.
“Mi sono sempre considerato fautore del colore. Quello che mi interessava era la vita reale, non momenti colorati. Vorrei riuscire a descrivere tutto ciò che vedo. Ed è qui che il colore riesce ad aprire nuove dimensioni”.
Édouard Elias:
“Credo che il lavoro di fotografo sia una forma di narrazione, simile all’arte di mettere insieme parole e frasi per trasmettere un racconto”.
“Questo lavoro è più di una professione; è passione e necessità. Richiede dedizione, spesso a scapito della comodità e della sicurezza personali. Non è il pericolo ad attrarmi, ma l’opportunità di essere proprio lì dove si svolge la storia”.
Jamie Cullum:
“Credo che le immagini riescano a lasciare un’impressione duratura quando catturano un momento che mostra quanto bizzarro e incredibile sia il mondo”.
Per ulteriori informazioni:
Leica Camera Italia srl
Giada Triola
Responsabile PR e eventi
Leica Galerie Milano Coordinator
E-Mail: giada.triola@leica-camera.com
Internet: www.leica-camera.com
Leica Camera
Con una storia aziendale di oltre centocinquant’anni, Leica Camera AG è un’azienda leader a livello mondiale nella produzione di fotocamere, obiettivi e ottiche sportive. Nel quadro della sua strategia di sviluppo, l’azienda ha ampliato la propria attività alla fotografia mobile con smartphone e alla produzione di lenti per occhiali e di orologi di alta qualità; è anche presente nel segmento home-cinema con un’offerta di proiettori propri.
Con sede nella cittadina di Wetzlar, in Germania, e un secondo sito di produzione a Vila Nova de Famalicão, in Portogallo, Leica Camera AG dispone di una rete mondiale di propri distributori con oltre 120 Leica Store. L’azienda impiega 2.400 dipendenti e nell’esercizio fiscale 2023/24 ha raggiunto un fatturato di 554 milioni di euro.
Il marchio Leica è sinonimo di eccellente qualità, maestria artigianale tedesca e design industriale Made in Germany, tutto abbinato a tecnologie innovative. Elemento cardine della cultura del marchio è la promozione della cultura fotografica, con circa trenta gallerie Leica e le sedi della Leica Akademie presenti in tutto il mondo, alle quali si aggiungono premi di livello internazionale come il “Leica Hall of Fame Award” e il “Leica Oskar Barnack Award” (LOBA).