Definita la rosa dei candidati al Leica Oskar Barnack Award 2025
Wetzlar, 10 luglio 2025

I dodici finalisti LOBA sono stati decisi e presentano le loro serie

La giuria internazionale del Leica Oskar Barnack Award (LOBA) ha selezionato i finalisti della quarantacinquesima edizione del rinomato concorso fotografico mondiale: dodici storie d’eccezione che toccano le corde dell’anima con un potente linguaggio visivo e una profonda espressività. Tutte le serie della rosa selezionata sono visibili sin da subito su www.leica-oskar-barnack-award.com. Nelle prossime settimane saranno arricchite con testi e maggiori dettagli.

La giuria che quest’anno ha eletto la rosa dei finalisti è composta da: Jane Evelyn Atwood, fotografa e vincitrice del LOBA 1997 (USA/Francia); Cyril Drouhet, Vicedirettore per la fotografia della rivista Le Figaro (Francia); Felix Hoffmann, Direttore artistico di Foto Arsenal Wien (Austria); Curt Holtz, Direttore capo per la fotografia e l’architettura presso Prestel Publishing (Germania) e Karin Rehn-Kaufmann, Art Director e Rappresentante Generale di Leica Galleries International (Austria).

Dal 1980 Leica Camera AG assegna il Leica Oskar Barnack Award a fotografi e fotografe di eccezionale valore. La rosa dei candidati è stata individuata dalla giuria a partire dalle proposte presentate da oltre 120 esperti ed esperte di fotografia provenienti da circa 50 paesi. Ogni nominatore ha selezionato fino a tre serie fotografiche, decidendo in base alla propria competenza ed esperienza personale. Il Leica Oskar Barnack Award Newcomer viene deciso in collaborazione con 20 istituzioni e università internazionali di 17 paesi.

L’entusiasmo continuerà a crescere fino al 9 ottobre, quando presso la sede Leica di Wetzlar verranno assegnati il premio principale e il Newcomer Award. La cerimonia sarà ancora una volta l’occasione per ricordare il centenario del marchio con una grande festa inserita nel programma delle celebrazioni racchiuse nel motto “Cent’anni di Leica: testimone di un secolo”. Il vincitore o la vincitrice della categoria principale del concorso si aggiudicherà una somma pari a 40.000 euro e un’attrezzatura fotografica Leica del valore di 10.000 euro, mentre nella categoria esordienti sono in palio 10.000 euro e una Leica Q3.

Una volta assegnati i premi, il 9 novembre 2025 tutti i finalisti avranno l’onore di partecipare a una mostra allestita presso l’Ernst Leitz Museum realizzata grazie al cortese sostegno di WhiteWall e corredata da un catalogo completo. Dopo la tappa a Wetzlar, le opere premiate al LOBA 2025 saranno esposte anche in altre gallerie Leica e in occasione di festival fotografici.

Qui di seguito sono elencate, in ordine alfabetico per autore, le serie fotografiche selezionate per la finale LOBA 2025 (categoria principale ed esordienti):

Lynsey Addario: ”Mom, I Want to Live“ – A Young Girl Battles War and Cancer
La fotografa americana (classe 1973) incentra la sua serie sulla storia di una bimba ucraina alla quale nel 2020, all’età di due anni, è stata diagnosticata una rara forma di tumore agli occhi. 
La malattia è normalmente curabile, ma durante la guerra non è stato possibile trattarla debitamente. Una storia toccante, che racconta la disperata e tenace lotta per la sopravvivenza di una bambina e della sua famiglia in un paese dilaniato dalla guerra.

Arlette Bashizi: Beyond Numbers
In un progetto tutto personale, la fotografa (classe 1999) racconta il paese d’origine, la Repubblica Democratica del Congo, e le conseguenze della guerra tra ribelli ed esercito. Oltre sei milioni di congolesi sono stati sfollati. La fotografa documenta la vita della sua comunità nel Nord Kivu, nella parte orientale del paese, che dal 2021 subisce le conseguenze del conflitto. Con la sua opera, riesce a dare nomi e volti a persone che altrimenti rimarrebbero un numero anonimo nelle statistiche.

Alejandro Cegarra: The Two Walls
Un tempo, il Messico aveva la fama di essere un rifugio sicuro per i richiedenti asilo. Tuttavia, negli ultimi anni il paese è diventato un sostenitore delle politiche anti-immigrazione degli Stati Uniti, che vogliono impedire alle persone di continuare il viaggio verso gli USA. Originario del Venezuela e residente in Messico, il fotografo (classe 1989) pone al centro della sua serie in bianco e nero il destino degli individui colpiti dalle dure condizioni della zona di confine messicana.

Serghei Duve: Bright Memory
La serie cerca immagini per quel sentimento che può essere descritto con l’espressione russa “ricordo luminoso”: la vita quotidiana caratterizzata da nostalgia e divisione. Nei suoi scatti personali, il fotografo tedesco (classe 1999) nato nella Repubblica di Moldavia descrive gli stretti legami della sua famiglia con la vecchia patria della Transnistria, una regione non riconosciuta a livello internazionale e sostenuta solo dalla Russia, che ne ha dichiarato l’indipendenza dalla Repubblica di Moldavia nel 1990.

Gideon Mendel: Deluge
La serie mostra il tentativo del fotografo sudafricano (classe 1959) di esplorare l’emergenza climatica globale in modo personale e sistematico, per dimostrare che le sue conseguenze trascendono ogni confine di ricchezza, classe, etnia e geografia.
Dal 2007 Mendel ha documentato alluvioni e inondazioni in 13 paesi del mondo. Per rappresentare il cambiamento climatico, sovrappone ritratti di persone colpite a immagini astratte del paesaggio.

Stanislav Ostrous: Civilians. The Gray Zone
Le aree delle regioni ucraine di Donetsk, Kherson e Kharkiv sono sottoposte a bombardamenti incessanti. Chi è riuscito, ha lasciato i villaggi e le città. Sono rimasti solo i più poveri e gli anziani. I negozi sono chiusi e la fornitura di corrente è incerta. La sopravvivenza dipende dai volontari che si occupano delle persone in questa zona grigia. Il fotografo ucraino (classe 1972) mostra nella sua serie in bianco e nero la crudele realtà della guerra e delle sue vittime civili in situazioni disperate.

Xiangjie Peng: The Rise of Queer Underground Party Culture in China
Dal 2017 il fotografo cinese (classe 1961) documenta la comunità queer in varie città della Cina. I suoi ritratti mostrano i luoghi della libertà dove vivere la propria identità in una comunità aperta. La serie in bianco e nero è nata principalmente nei club, alle feste e ai concorsi che, nonostante le restrizioni ufficiali, sono diventati un importante fenomeno culturale per la comunità LGBTQ+. Proprio mentre il paese si sta lentamente aprendo alle influenze internazionali, le libertà crescono nella clandestinità.

Ivor Prickett: War on the Nile – Fragmented Sudan
Poco nota all’opinione pubblica mondiale, da oltre due anni in Sudan infuria una brutale guerra civile.
Gli sfollati sono oltre undici milioni, i morti circa 150.000. L’anno scorso, il fotografo irlandese (classe 1983) è riuscito a recarsi per il New York Times nel paese devastato. I suoi scatti raccontano uno dei più grandi disastri umanitari del mondo. Le immagini strazianti mostrano la tragedia del paese e la situazione disperata dei rifugiati.

Frederik Rüegger: I Am a Stranger in This Country
Per due anni, il fotografo tedesco (classe 1993) ha accompagnato le comunità nomadi (Traveller) inglesi e irlandesi, che hanno sempre più difficoltà a preservare il loro stile di vita tradizionale. L’esclusione e la discriminazione, alimentate dalla Brexit e dal crescente nazionalismo, nonché aggravate dalla disinformazione e dall’odio sui social, minacciano la loro libertà. Le foto sono state scattate nei mercati dei cavalli, gli ultimi luoghi in cui i nomadi possono celebrare apertamente la loro cultura.

Anastasia Taylor-Lind: 5km from the Frontline
Da dieci anni, la fotografa inglese (classe 1981) racconta la guerra in Ucraina insieme alla giornalista Alisa Sopova. Documenta il destino della gente, in particolare nella regione del Donbass, nell’Ucraina orientale. Lì, il conflitto è iniziato nel 2014 e da allora ha assunto una forma particolarmente violenta e devastante. L’obiettivo di questo potente progetto a lungo termine è mostrare direttamente al mondo cosa significa sopravvivere ogni giorno in mezzo alla violenza e alle minacce militari.

Jodi Windvogel: Life Under Occupation – Cissie Gool House
Fulcro della serie della fotografa sudafricana (classe 1992) è il progetto abitativo Cissie Gool House di Città del Capo, ovvero un ex ospedale occupato nel 2017 da Reclaim the City (RTC), un movimento sociale che si batte per un alloggio a prezzi accessibili, e trasformato in un rifugio per oltre 2.000 persone. Qui si è creata una comunità che ha lottato contro una pianificazione urbana emarginante e le ingiustizie che persistevano dai tempi dell’apartheid, finché non è stata sgomberata forzatamente lo scorso anno.

Youbing Zhan: Migrant Workers in China’s Assembly Line
In Cina, circa 300 milioni di lavoratori migranti garantiscono una crescita economica costante. Provengono da zone rurali e si spostano nelle regioni economicamente più sviluppate per cercare lavoro.
Nella megalopoli di Dongguan, dove i lavoratori migranti rappresentano oltre il 70% della popolazione, Youbing Zhan (classe 1973) segue da 30 anni come collega e fotografo autodidatta la loro dura giornata lavorativa e il loro poco tempo libero. Gli scatti selezionati sono stati realizzati soprattutto negli ultimi due anni, alcuni risalgono tuttavia anche a 16 anni fa.

Le dichiarazioni della giuria LOBA 2025:

Karin Rehn-Kaufmann: “La giuria del Leica Oskar Barnack Award di quest’anno ha deciso sulla base di una grande attenzione e comprensione dell’impatto sociale della fotografia.”

Curt Holtz: “La squadra del LOBA era ben composta e includeva esperti di tutti i settori della fotografia: editori di libri e riviste, curatori di musei e una fotografa, oltre a Karin Kaufmann e al team Leica. La preparazione all’incontro è stata efficiente e professionale. E la cornice del Leitz Park ovviamente eccezionale.”

Felix Hoffmann: “Negli ultimi anni, il LOBA ha acquisito una posizione sempre più internazionale: le candidature provengono da tutto il mondo. È bello vedere che le prospettive europee sono presenti, ma inserite in un ambiente globale molto variegato. La molteplicità di angolazioni culturali è aumentata notevolmente, rendendo il concorso più rilevante che mai.”

Cyril Drouhet: “Il LOBA è un importante indicatore delle attuali tematiche e tendenze della fotografia su scala globale. Offre non solo un riconoscimento, ma anche una piattaforma per talenti altrimenti forse meno visibili. Nel panorama fotografico internazionale, il LOBA è diventato un punto di riferimento fisso ed è sinonimo di qualità, diversità e rilevanza sociale.”

Jane Evelyn Atwood (vincitrice LOBA 1997): “Il LOBA è un riconoscimento molto importante, tutti ne conoscono l’altissimo livello e prestigio. Se sei abbastanza fortunato e bravo da riuscirci, è fantastico vincerlo. Se ti aggiudichi il LOBA, vieni notato e la gente vedrà probabilmente il tuo lavoro con occhi diversi.”

 

Cent’anni di Leica: testimone di un secolo

Nel 2025 Leica Camera AG celebra il centenario della Leica I. Presentata per la prima volta al pubblico nel 1925 in occasione della fiera di primavera di Lipsia, fu la prima fotocamera 35 mm prodotta in serie e riuscì a superare tutte le aspettative. Grazie al suo formato compatto e maneggevole, aprì la strada ad applicazioni fotografiche completamente nuove. Con il motto “Cent’anni di Leica: testimone di un secolo”, Leica Camera AG celebra in tutto il mondo proprio questa fotocamera, che ha rivoluzionato la fotografia. In occasione degli eventi internazionali organizzati dalle locali rappresentanze Leica, che nel corso dell’anno si susseguiranno nelle metropoli di Dubai, Milano, New York, Shanghai e Tokio, saranno presentati progetti culturali ed eccezionali edizioni speciali del prodotto. Le celebrazioni raggiungeranno l’apice a giugno, con la settimana del centenario organizzata a Wetzlar, la città in cui ha sede l’azienda. A tutto questo si aggiungono le esposizioni di alta caratura allestite nella rete internazionale di gallerie Leica, con opere di fotografe e fotografi d’eccellenza.

 

Per ulteriori informazioni:

Leica Camera Italia srl
Giada Triola
Responsabile PR e eventi
Leica Galerie Milano Coordinator
E-Mail: giada.triola@leica-camera.com
Internet: www.leica-camera.com

Comunicato-stampa_LOBA_Rosa-dei-finalisti_Luglio_2025_IT_OK.pdf
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Leica Camera

Con una storia aziendale di oltre centocinquant’anni, Leica Camera AG è un’azienda leader a livello mondiale nella produzione di fotocamere, obiettivi e ottiche sportive. Nel quadro della sua strategia di sviluppo, l’azienda ha ampliato la propria attività alla fotografia mobile con smartphone e alla produzione di lenti per occhiali e di orologi di alta qualità; è anche presente nel segmento home-cinema con un’offerta di proiettori propri.

Con sede nella cittadina di Wetzlar, in Germania, e un secondo sito di produzione a Vila Nova de Famalicão, in Portogallo, Leica Camera AG dispone di una rete mondiale di propri distributori con oltre 120 Leica Store. L’azienda impiega 2.400 dipendenti e nell’esercizio fiscale 2023/24 ha raggiunto un fatturato di 554 milioni di euro.

Il marchio Leica è sinonimo di eccellente qualità, maestria artigianale tedesca e design industriale Made in Germany, tutto abbinato a tecnologie innovative. Elemento cardine della cultura del marchio è la promozione della cultura fotografica, con circa trenta gallerie Leica e le sedi della Leica Akademie presenti in tutto il mondo, alle quali si aggiungono premi di livello internazionale come il “Leica Hall of Fame Award” e il “Leica Oskar Barnack Award” (LOBA).