violin and a leica camera

Uno sguardo nella vita di orchestra

Wilfried Hedenborg: tra corde e mirino

24/09/2025

Il violinista della Filarmonica e dell’orchestra dell’Opera di Stato di Vienna cattura momenti di vita delle orchestre in immagini straordinarie. La sua passione per i modelli Leica usati e vintage dimostra come gli apparecchi storici, precisi e ricchi di personalità, possano diventare degli strumenti irrinunciabili. Così Hedenborg porta avanti la storia e al contempo dà vita a racconti inediti.

Wilfried Hedenborg with his leica camera

Nella sua vita la musica è la protagonista, nel vero senso della parola. Suo padre ha iniziato a impartirle lezioni di violino già all’età di sei anni; oggi è il primo violino dell’orchestra dell’Opera di Stato e della Filarmonica di Vienna. Durante gli studi si è dedicato anche alla fotografia, da principio concentrandosi su quella di strada e di architettura, per poi passare alla fotografia documentaristica e ritrattistica dei suoi colleghi musicisti. Il fatto che si trattasse di un contesto già familiare ha facilitato il suo approccio?

All’inizio è stato difficile puntare la fotocamera su colleghi e colleghe. Il nostro rapporto si è creato suonando insieme, perché per suonare insieme è essenziale la comunicazione non verbale, il sentirsi, il respirare e l’impegnarsi insieme, il creare collegamenti musicali. Ci è voluto però molto tempo e impegno per instaurare un rapporto di fiducia di livello superiore, che mi consentisse di utilizzare la fotocamera. All’inizio la portavo soltanto con me, poi ci giocherellavo durante le pause delle prove, finché ho iniziato a portarla anche durante le prove.

Orchester
Man with his violin

Molti fotografi e fotografe considerano la fotocamera uno strumento con il quale riescono a far vivere agli altri le loro percezioni. Vede dei parallelismi tra musica e fotografia?

Una volta il mio insegnante mi disse “Comportati bene con il tuo violino e lui si comporterà bene con te sul palco”. Certo bisogna saper usare correttamente lo strumento, ma poi alla fin fine è una questione di collaborazione: a volte conduci tu, a volte ti fai condurre. Il violino e l’archetto sono un prolungamento di braccia e mani; la fotocamera è un prolungamento degli occhi.

Una volta ha dichiarato che le stava molto a cuore documentare e condividere le esperienze e i momenti vissuti nell’orchestra. Qual è stata la reazione di colleghi e colleghe da un lato, e del pubblico dall’altro, a questi sguardi così intimi nella quotidianità di un musicista d’orchestra?

La vita quotidiana dei musicisti ha sicuramente i suoi momenti intimi, ma dopotutto durante le esibizioni siamo sempre in dialogo con il pubblico.

Il pensiero di documentare e condividere questi momenti mi venne già quasi 25 anni fa, quando provavo a integrare con fotografie storiche i racconti dei miei colleghi. Vedevo la possibilità di catturare una parte della lunga storia delle orchestre e al contempo di raccontare la mia storia dalla mia prospettiva, con un linguaggio mio, quello della fotografia, che, come la musica, non conosce confini né barriere linguistiche.

Nella musica il mio approccio è rimanere fedele alla partitura, non mettermi in primo piano come musicista, ma servire l’arte e trattare con rispetto i veri maestri. Le mie immagini nascono dal medesimo criterio, vogliono cogliere ma anche riprodurre i momenti e le emozioni vissuti insieme, uniti dagli occhi e dall’anima; sono il mio tentativo di cogliere le persone così come le vedo ogni giorno e credo di conoscerle, senza aggiustamenti o finzioni, ma solo in modo fedele a loro stesse, al loro carattere e alla situazione. Con la speranza che l’immagine non venga solo vista, ma osservata e ascoltata con attenzione.

Wilfried Hedenborg

Guardando le sue apparecchiature fotografiche, emerge evidente la sua predilezione per le fotocamere alle quali ha regalato una seconda vita. Cosa ci trova di particolare in queste Leica usate?

Oltre ad apprezzare l’idea di sostenibilità, devo dire che la qualità delle Leica è insuperabile. Oltre tutto, le fotocamere storiche possono essere sempre riparate e sono capolavori che meritano non solo di essere esposti in vetrina, ma anche di essere usati.

La cosa più bella è che sono un concentrato di raffinatissima artigianalità, eccellente fattura e massima qualità dell’immagine, hanno una meccanica precisissima e regalano un’esperienza tattile e acustica unica; per me sono sinonimo di strumenti affidabili, sicuri ed efficienti in ogni situazione.

Gli obiettivi poi hanno una vita propria, un carattere proprio, ma anche delle caratteristiche specifiche che, oltre ad affiancare la vista offrendo un ulteriore mezzo espressivo, permettono di aprire letteralmente gli occhi o, meglio, la porta dell’anima, quando poi si sviluppano le pellicole.

Wilfried Hedenborg with his leica camera

Alcuni fotografi ricevono la propria Leica in eredità, altri la comprano all’asta, altri ancora la acquistano nuova. Lei come è venuto in possesso delle sue fotocamere?

La mia prima Leica è stata una M6 con Summicron 35 mm + 50 mm, ma anche un Elmar 50 mm del 1936, che ho utilizzato molto spesso. Questo set è un “prestito permanente” da parte di una persona con cui ho collaborato intensamente come musicista, che apprezza molto le mie creazioni fotografiche e che desiderava che le sue apparecchiature venissero usate nel mio ambiente di lavoro.

La mia amatissima M3 del 1955 (l’anno della riapertura dell’Opera di Stato di Vienna) è un “cimelio di famiglia”, in realtà di un carissimo amico il cui padre era mio grande fan quando era ancora in vita. Questa fotocamera particolare mi fu lasciata in eredità insieme a un Summicron 50 mm retrattile e, insieme alla M6, è una compagna fidata.

A parte la prima Leica Monochrom del 2012, che ho acquistato nuova, tutte le altre fotocamere e gli obiettivi sono stati acquistati all’asta o “trovati” nel Leica Classic Store qui a Vienna… Le bellissime IIIa e IIIf (anche loro del 1955), ma pure una IIIc grigia, che utilizzo spessissimo, e poi numerosi obiettivi.

Quando si parla del sistema a telemetro, Leica utilizza volentieri il termine “Leica Look”, sia che si tratti di un obiettivo antico sia di un cosiddetto obiettivo riprogettato. Lei come sceglie l’obiettivo?

La scelta della lunghezza focale spesso dipende dalla posizione in cui mi trovo seduto a suonare. Altrimenti la decisione è influenzata fortemente dal luogo, dalla luce, dal tipo di illuminazione e della persona stessa che agisce in quel luogo e in quella luce. Tenendo conto di questi elementi, anticipando la musica che risuonerà e la mia percezione e interpretazione di quella musica, mi oriento verso l’obiettivo che mi sembra più adatto.

Musician Orchester
Leica pre-owend products

Qual è, se esiste, la sua combinazione di fotocamera e obiettivo usati che predilige per i suoi servizi fotografici? E quale storia c’è dietro?

Quello che mi sta davvero a cuore e trovo unico è il Noctilux f/1. Anche in condizioni di illuminazione estreme, con luci di scena intense o con luce scarsa, posso assolutamente contare sul Noctilux, perché mi permette di fotografare il direttore e i colleghi proprio come li conosco, li vedo e li percepisco, in quell’atmosfera molto particolare che si crea nella buca e sul palcoscenico.

Scopri gli obiettivi M
Wilfried K. Hedenborg with his leica camera

Chi è Wilfried Hedenborg:

Nato nel 1977 a Salisburgo, viene avviato al violino già da bambino, per poi proseguire gli studi al Mozarteum e al conservatorio di Vienna. Negli anni ‘90 vince numerosi concorsi internazionali quali “Jugend musiziert”, “Alpe Adria” e “Concorso R. Ricci”. Dal 2001 suona nell’orchestra dell’Opera di Stato di Vienna; dal 2004 è membro dell’Associazione della Filarmonica di Vienna. Sul palcoscenico si esibisce come solista, in formazioni di musica da camera e con orchestre. Accanto all’esperienza da musicista, Hedenborg si dedica già da giovane alla fotografia analogica e poi a quella digitale. Preferisce fotografare in bianco e nero, con fotocamere e obiettivi storici. Le sue opere sono già state esposte a Vienna, Salisburgo, Tokyo e altre città. Sono in programma altre mostre per il 2026.

Informazioni su Leica Classic:

Accanto ai modelli e agli accessori attuali, nel variegato mondo di Leica si trovano anche articoli usati e vintage. Riuniti sotto la categoria “Leica Classic”, questi prodotti sono disponibili nei Leica Store di tutto il mondo e anche online sul marketplace Leica Classic. Con l’acquisto si ricevere una garanzia esclusiva; ogni prodotto, inoltre, viene accuratamente controllato e, se necessario, riparato dagli esperti Leica. Leica Classic è sinonimo di sostenibilità, con strumenti che uniscono le generazioni e continuano a raccontare storie.