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Noctilux-M 1:0,95/50 ASPH.
L'obiettivo asferico più luminoso al mondo
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Noctilux-M 50 f/0.95 ASPH., black anodized
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Noctilux-M 50 f/0.95 ASPH., silver anodized
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Noctilux-M 50 f/0.95 ASPH. “Titan”
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50 anni del ‘Gigante di luce’

Da quando apparve per la prima volta sul mercato nel 1966, il Leica Noctilux-M è sempre stato considerato un capolavoro di ingegnerizzazione ottica che porta un'enorme libertà creativa ai fotografi. E' il più luminoso obiettivo asferico al mondo per la fotografia 35 mm e, fotografando in luce scarsa, rivela dettagli fini che sono a fatica percettibili all'occhio nudo.

Le fotografie scattate con un Noctilux-M si caratterizzano per l'inconfondibile bokeh e per una qualità visiva che sfiora l'impressionismo. E' uno strumento affascinante col quale fotografi di ogni angolo del mondo padroneggiano le sfide visuali e artistiche. Usano questo obiettivo per portarci storie affascinanti dai lati più oscuri e luminosi della vita. La personalità delle immagini catturate col Noctilux resta ancora oggi inarrivabile.

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Una luminosità unica – inconfondibile profondità di fuoco

Il Noctilux-M si caratterizza per l'esclusiva resa dei contrasti – con fotografie di straordinaria brillantezza, nitidezza e minimi effetti di flare e coma anche fotografando alla massima apertura. Un lampione di notte, le luci posteriori di un veicolo, il volto di un bambino al lume di candela o un attore o cantante sul palco, appaiono di una chiarezza autentica e naturale in ogni fotografia. Diventano visibili anche le tenui sfumature di colore e le texture fini. Queste immagini irradiano una certa delicatezza e sensualità.

In più, un Noctilux-M permette una composizione creativa sfruttando l'apertura, l'isolamento plastico e l'effetto tridimensionale del soggetto che pare fluttuare contro uno sfondo sfumato e cremoso. Nessun altro obiettivo può dare un bokeh così perfetto. Un aspetto che per molti fotografi è più importante che lavorare col Noctilux-M ‘solo’ in luce scarsa o quasi nulla.

NOMEN EST OMEN: IL NOME NOCTILUX DERIVA DALLE DUE PAROLE LATINE, NOCTIS E LUX – NOTTE E LUCE.

1966: il primo obiettivo Noctilux viene presentato in photokina.

Il Leica Noctilux 50 mm f/1.2

Il Noctilux sbalordì i visitatori della fiera e la stampa specializzata on le sue proprietà ottiche rivoluzionarie. Per quei tempi, era un'apertura massima mostruosa, ma soprattutto era un'apertura massima associata a prestazioni ottiche straordinarie.

Notevole era anche il fatto che si trattasse in assoluto del primo obiettivo prodotto in serie a vantare due superfici ottiche asferiche. Una di queste asfericità era ottenuta su vetro speciale di elevato indice rifrattivo. Lo scopo della lavorazione asferica era quello di ridurre l'aberrazione sferica alla massima apertura e aumentare la qualità nel campo immagine.

Al tempo, la lavorazione asferica era un processo particolarmente complesso e costoso. Nemmeno i più innovativi macchinari per la molatura ottica erano un'alternativa agli specialisti in ottica di precisione che davano completamente a mano la lucidatura finale a ciascun elemento. Anche così facendo, non era possibile ridurre al di sotto di certi limiti le tolleranze nella fase produttiva finale. Abbastanza spesso, un elemento doveva passare di nuovo attraverso ogni stadio della molatura. Un metodo estremamente costoso con urgente necessità di affinamento.

Al contempo, andavano sviluppati anche nuovi metodi di verifica per assicurare la precisione tecnica quasi utopistica richiesta dalle superfici asferiche degli elementi designati.

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1976: La generazione successiva si presenta sul mercato con speciali tipi di vetro ad alto indice rifrattivo.

Il Leica Noctilux-M 50 mm f/1

I progettisti ottici di Leitz avevano lavorato a ritmo febbrile per ottenere il migliore obiettivo possibile con l'apertura massima ideale di f/1. Uno dei loro scopi era quello di usare solo lenti sferiche nel progetto ottico, per evitare i costi quasi proibitivi della produzione asferica.

Entrambi gli obiettivi vennero raggiunti nel nuovo Noctilux-M 50 mm f/1. I vetri usati per realizzare l'obiettivo erano dotato di un indice rifrattivo eccezionalmente alto, che contribuì tanto alle impressionanti prestazioni ottiche quanto alla resa particolarmente naturale delle immagini acquisite. Il Noctilux si poteva usare a tutta apertura mentre le ottiche della concorrenza andavano chiuse di qualche diaframma. Altrettanto impressionante era la sua immunità agli effetti delle luci parassite: a differenza di altri obiettivi che mostravano riflessi innaturali, le esposizioni ottenute dal Noctilux erano naturali e completamente prive di flare.

Come obiettivo per la fotografia a luce ambiente, il Noctilux soddisfaceva anche le aspettative più severe, anche se qualche piccolo compromesso era necessario in altri aspetti. Ma chiunque abbia visto come penetrava nelle ombre, quanto fosse esente da flare e coma, la plasticità con la quale risolveva anche i dettagli più fini, e la delicatezza e chiarezza delle sfumature di colore, arrivava alla conclusione inevitabile: il Noctilux 50 mm f/1 era l'unica scelta possibile tra gli obiettivi superluminosi.

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2008: L'obiettivo Noctilux viene nuovamente rivoluzionato.

Il Leica Noctilux-M 50 mm f/0.95 ASPH.

Ad oltre 30 anni di distanza Leica presenta a Photokina 2008 la nuova punta di diamante della famiglia Noctilux: Il Leica Noctilux-M 1:0.95/50 mm ASPH. Esso definisce i nuovi limiti del fisicamente possibile e permette di giocare coi piani di fuoco e fuori fuoco ad un livello mai visto.
Per raggiungere questo obiettivo, è stata preziosa l'esperienza a lungo termine dello sviluppo dei due modelli precedenti, integrata dai più recenti risultati della ricerca. Quindi il nuovo Noctilux deve la sua eccellente resa ottica ad una combinazione di lenti speciali con dispersione parziale anomala, vetri ad alti indici di rifrazione, un elemento flottante e due lenti asferiche molate e lucidate. Questi ultimi elementi sono realizzati singolarmente con una costante perfezione qualitativa. Sebbene il metodo di fabbricazione delle superfici asferiche sia ancora molto costoso, è tuttavia molto più efficiente rispetto al primo Noctilux 1966, di fatto impraticabile.
Anche in questo obiettivo Noctilux, i fotografi possono continuare a farci affidamento: L'apertura massima è anche un diaframma di lavoro. Quindi non è necessario chiudere il diaframma per ottenere un'elevatissima resa dell'immagine. La ridottissima profondità di campo con diaframma tutto aperto si possono usare consapevolmente come strumento stilistico per la composizione dell'immagine.

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Il valore che dura della compatibilità tra i sistemi

Il Noctilux – utilizzabile sulle fotocamere M e SL.

Anche se concepiti prima di tutto per l'impiego con le fotocamere M, è previsto un adattatore per l'uso degli obiettivi Noctilux con le fotocamere SL, mantenendone tutte le funzioni originali. In questo modo, i fotografi possono provare le delizie di ancora maggiori opportunità nell'uso dei migliori obiettivi al mondo. La codifica a 6 bit dell'adattatore mantiene tutte le funzioni, come la misurazione esposimetrica, l'esposizione automatica a priorità del diaframma e l'impostazione manuale.

‘In combinazione con la sua incomparabile restituzione dei colori, la ricca resa del contrasto e la risoluzione dei dettagli, la ridottissima profondità di fuoco resa possibile dalla sua straordinaria luminosità permette ai fotografi di creare immagini dall'estetica unica e affascinante.’

– Peter Karbe, Responsabile della Progettazione Ottica, Leica Camera AG