Leica Galerie Milano: In conversation
"Un dialogo fotografico tra ieri e oggi" - Gianni Berengo Gardin / Roselena Ramistella

Cosa accade quando due sguardi, radicalmente diversi per tempo e traiettoria, si mettono in ascolto
l’uno dell’altro, raccontando lo stesso Paese? Non un confronto, né una sfida. Ma un dialogo. O meglio:
una conversazione.

Leica Galerie Milano ospita dal 4 giugno a fine luglio 2025 il dialogo tra Gianni Berengo Gardin (Santa
Margherita Ligure, 1930) e Roselena Ramistella (Gela, 1982). Gianni Berengo Gardin, maestro del
bianco e nero, ha attraversato il Novecento con l’urgenza di restituire un’Italia autentica: quella del
lavoro, dei riti quotidiani, delle marginalità e della bellezza inattesa. Roselena Ramistella, artista
raffinata e profondamente contemporanea, parla invece di un’Italia interiore, frammentata, fatta di
attese, memorie, corpi e paesaggi che raccontano identità complesse e stratificate.

Dopo Los Angeles, Madrid, Monaco di Baviera e New York, arriva a giugno la tappa italiana di In
conversation. Un dialogo fotografico tra ieri e oggi, il progetto, parte del palinsesto internazionale di
celebrazioni per i 100 anni della Leica I, che comprende una serie di 12 mostre ospitate in 12 Leica
Galerie nel mondo per mettere a confronto un fotografo Leica Hall of Fame con un giovane talento.

Con oltre 40 immagini esposte, In conversation mette in relazione due visioni che si muovono lungo
binari differenti, eppure non opposti: non per accostare due generazioni ma per esplorare modi distinti
di abitare il mondo con la fotografia. Berengo cattura l’immediatezza della realtà con la lucidità e la
sensibilità di chi l’ha attraversata con la Leica al collo per tutta la vita. Ramistella scava nei margini
invisibili, nelle crepe della quotidianità, portando in superficie un’emozione stratificata, che vibra sotto
la pelle delle immagini. Insieme danno vita a una tensione fertile tra documento e visione, memoria e
sguardo interiore.

Attraverso le mie fotografie ho sempre cercato di documentare i diversi aspetti della “Commedia umana”: i piccoli gesti quotidiani, le relazioni, il lavoro, i legami tra le persone e gli ambienti in cui vivono, gli interni domestici, gli emarginati, le piccole e le grandi storie. La Leica, con la sua maneggevolezza, la qualità eccezionale delle ottiche e la portabilità, è stata la mia compagna fedele per tutti questi anni. Le ho usate tutte, restando sempre fedele all’analogico. La mia prima M3, acquistata nel 1954, funziona ancora perfettamente e non è mai stata revisionata.

Gianni Berengo Gardin

In conversation, nel centenario della Leica I, non è solo un omaggio alla macchina che ha rivoluzionato
il mondo della fotografia ma è un invito ad ascoltare due voci distinte, autentiche, che si sfiorano, si
interrogano, si rispettano. Due fotografie che non cercano di somigliarsi, ma che si riconoscono. Una
conversazione che continua.

Nella mia fotografia, l’amore e la famiglia si manifestano nei legami profondi tra le persone; la casa rappresenta storie di appartenenza, mentre il mare simboleggia le sfide e le speranze di chi parte, così come la nostra memoria e identità collettiva – un crocevia di popoli ed esploratori. Fotografare con una Leica significa confrontarsi con la storia della fotografia, con una tradizione che ha visto protagonisti i più grandi fotografi contemporanei. È sinonimo di precisione, artigianalità e passione per il dettaglio. La mia SL2 non è soltanto uno strumento ma un’estensione di me stessa, un mezzo attraverso cui esprimo la mia visione, con l’intento di creare una memoria visiva attraverso la mia esplorazione fotografica: un vero compagno di viaggio.

Roselena Ramistella

In 100 anni di fotografia, Leica ha prodotto una serie di immagini indimenticabili, catturando momenti
che hanno segnato la storia dell’umanità. Oggi con la rete di 29 Galerie in tutto il mondo, Leica continua
a farsi portavoce di una cultura fotografica internazionale, contribuendo alla conoscenza dei tanti
fotografi che negli anni hanno rappresentato il mondo attraverso una Leica, promuovendo la fotografia
contemporanea e la presentazione dei grandi maestri del passato

In occasione del centenario della Leica I, In Conversation è il risultato di una collaborazione corale tra
tutti i protagonisti coinvolti nel progetto, nato più di un anno fa. Un lavoro condiviso che riflette in pieno
il cuore della mostra, dedicata all’Italia intesa non solo come territorio ma come identità costruita
attraverso le relazioni. La collaborazione è alla base di ogni legame significativo, così come la
comunicazione autentica è alla base del dialogo tra gli sguardi. Le fotografie di Roselena Ramistella e
Gianni Berengo Gardin ne sono la testimonianza più forte: due visioni distinte che si incontrano e si
ascoltano. In questo senso, la Leica – oggi come cento anni fa – si conferma non solo uno strumento ma
un testimone del tempo e della storia, capace di custodire e rivelare ciò che rende umano il nostro modo
di vedere.

- Giada Triola, Leica Galerie Milano Coordinator

About the Artists:

Portrait of Rosalena Ramistella in black and white.

Roselena Ramistella

Roselena Ramistella (Gela, 1982) è una fotografa con una formazione in scienze politiche. Al centro delle sue narrazioni fotografiche troviamo temi sociali, ritrattistica, interazione tra uomo e natura, moda e documentario. Esplora questi temi con uno sguardo personale e intimo, sperimentando sempre nuove tecniche per creare una propria narrazione e uno stile artistico personale. Il suo lavoro ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali: nel 2018 ha vinto il Sony Awards nella categoria Natural World & Wild Life e i suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero. Ha scattato per le principali riviste italiane e straniere, tra cui “New York Times”, “Der Spiegel”, “Vogue”, “Internazionale”, “Brandeins”, “la Repubblica”, “L'Espresso”, “Suddeutsche Zeitung”, “marieclaire”, “L'Uomo Vogue”, “Die Zeit”, “NZZ”, “Financial Times” e “Stern”. È ambasciatrice Leica e tutor di Leica Academy.

Portrait of Gianni Berengo Gardin in black and white.

Gianni Berengo Gardin

Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, 1930) è considerato uno dei maggiori fotografi italiani. Dopo aver vissuto a Roma, Venezia, Lugano e Parigi, nel 1965 si stabilisce a Milano, dove inizia la carriera professionista,dedicandosi alla fotografia di reportage, d’indagine sociale, di architettura, di descrizione ambientale. Ha collaborato con le principali testate italiane ed estere, ma si è dedicato soprattutto ai libri, pubblicando oltre 260 volumi fotografici. Ha tenuto oltre 360 mostre personali, ha partecipato a Photokina di Colonia, all’Expo di Montreal nel 1967 e all’Expo di Milano nel 2015, alla Biennale di Venezia e alla mostra The Italian Metamorphosis, 1943-1968 al Guggenheim Museum di New York nel 1994. Con il supporto del FAI, ha esposto a Milano nel 2014 e a Venezia nel 2015 l’importante reportage di denuncia sul passaggio delle Grandi Navi da crociera a Venezia. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti, nel 1990 il Prix Brassaï a Parigi, dove è invitato d’onore al Mois de la Photo; nel 1995 il Leica Oskar Barnack Award ai Rencontres Internationales de la Photographie di Arles. Nel 2008 il prestigioso Lucie Award alla carriera, già assegnato a Henri Cartier-Bresson, William Klein, Elliott Erwitt; nel 2014 il Premio Kapuściński per il reportage; nel 2017 il Leica Hall of Fame Award. Le sue immagini fanno parte delle collezioni di importanti musei e fondazioni culturali, tra cui l’Istituto Centrale per la Grafica e il MAXXI di Roma, il MOMA di New York, la Bibliothèque Nationale e la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, il Musée de l’Elysée di Losanna, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid.