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Trinovid-LIFE-Edition

Leica Trinovid
„LIFE edition”

Binocolo Leica come opera d'arte

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Portrait_of_Olafur_Eliasson
La vita ha inizio.

Olafur Eliasson

“È un ambiente vivibile sia per gli esseri umani che per i non umani. La vita non è mai la stessa! Prende vita attraverso la coesistenza di tutto e di tutti coloro che in essa si incontrano. La vita è ciclica e accoglie tutti gli esseri viventi, giorno e notte. La vita non è incentrata sull'eccezione umana: noi umani potremmo in effetti essere "erbacce di mammiferi eretti", perlopiù senza alcun vantaggio per l’insieme. Vegetalizziamo i nostri sensi e cospiriamo con la Terra”

Dal 1997, un'ampia varietà di sue mostre personali è comparsa nei principali musei del mondo. Ha rappresentato la Danimarca alla 50a Biennale di Venezia nel 2003 e nello stesso anno ha installato “The weather project”, un enorme sole artificiale avvolto dalla nebbia, nella Turbine Hall della Tate Modern a Londra, che è stato visto da più di due milioni di persone. Nel 2014, “Contact” è stata la mostra di apertura della Fondation Louis Vuitton, Parigi. “Verklighetsmaskiner” (Macchine della realtà), tenutasi al Moderna Museet di Stoccolma nel 2015, è diventata la più visitata del museo tra le mostre di un artista vivente. Nel 2016, Eliasson ha realizzato una serie di interventi per la reggia e i giardini di Versailles e allestito due grandi mostre: “Nothingness is nothing at all” al Long Museum, Shanghai, e “The parliament of possibilities”, a Leeum, Samsung Museum of Art , di Seul. L'installazione site-specific di Eliasson “Reality projector” è stata inaugurata alla Marciano Foundation, Los Angeles, nel marzo 2018, lo stesso mese di “The unspeakable openness of things”, la sua mostra personale al Red Brick Art Museum di Pechino. Nel 2019, “In ​​real life”, un'ampia mostra sulla pratica artistica di Eliasson negli ultimi venticinque anni, è stata aperta alla Tate Modern, a Londra, prima di trasferirsi al Guggenheim di Bilbao nel 2020. Olafur Eliasson: “Symbiotic seeing” è stata inaugurata alla Kunsthaus Zürich nel gennaio 2020 e, da aprile a settembre 2020, “Sometimes the river is the bridge” è stata esposta al Museum of Contemporary Art di Tokyo. Segue nel 2021 la mostra “Life” alla Fondation Beyeler di Basilea.