Agosto: enigmatico e imprevedibile come le sue avventure. Sotto il sole cocente, il tempo si dilata e lo spazio perde consistenza. La routine vacilla e si apre il sipario su una dimensione straordinaria. Nelle strade rare presenze, fatte di luce e strafatte di calore. Personaggi atomi e atomici - solitudini esplosive - si aggirano in un torrido scenario, sono stupore e decadenza. Tra le crepe dell’asfalto incandescente e i palazzi silenziosi, vivono i ribelli del terzo paesaggio: una palma fuori contesto, un’aloe elettrizzata, rami sottosopra.
Agosto indomito. Agosto imperatore. Quando il solleone regna sulla Capitale, tutti si piegano al suo ardore. Con le schegge di luce negli occhi, prigionieri del suo incantesimo. L’asfalto intanto suda bugie e la realtà è una fenice che brucia e rinasce in eterno. Chi può va in vacanza, si prende una pausa dal carosello. Chi resta invece, allenta gli ormeggi dell’ego. A 40 gradi l’ordinario barcolla e l’imperfetto si rivela. E nelle ombre, profonde e avvolgenti, si nascondono i fantasmi.
(Cecilia Marotta)