Mostra "Nebbie e Foschie" di Alexander Bronfer
Leica Galerie Milano | 14/02/2024 - 04/05/2024
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Alexander Bronfer

a cura di Maurizio Beucci

Alexander Bronfer non è semplicemente un fotografo, è un visionario. Le sue visioni ci parlano, attraverso le fotografie, dell'impossibilità di definire i confini delle cose attorno a noi. La nebbia e la foschia sono gli elementi naturali dell'indefinito, ed è proprio attraverso questi elementi che Bronfer si muove con le sue macchine fotografiche.
Il rettangolo dell'inquadratura è una struttura rigida, che nel definire la visione separa però nettamente ciò che sta dentro da ciò che sta fuori da una fotografia, ma Alexander non sembra voler accettare questo limite. Le sue fotografie ci guidano in un passaggio infinito dentro e fuori l'immagine, tra il visto e il percepito, tra il rappresentato e l'immaginato, queste appaiono come continui riferimenti al Libro Rosso di Carl Gustav Jung, per invitarci ad attraversare infinite volte quell'ipotetico confine tra lo Spirito del Tempo e lo Spirito del Profondo che custodiamo.
I riferimenti visivi di Bronfer sono un profondo richiamo alle visioni di Andrey Tarkovsky, -non me ne voglia l'autore- ma è facile riconoscere le nebbie di Nostalghia e i bagnanti di Andrei Rublev, seppure il richiamo più forte sia quello al subconscio di Stalker. 
L'acqua delle sue fotografie separa e isola, ma i ponti veneziani uniscono, anche quando avvolti dalla nebbia non riusciamo a scorgerne la fine.
Siamo allora in grado di osservare queste fotografie senza pregiudizi? Se ci riusciamo, quel che resta delle fotografie di Bronfer è una scoperta: su questa terra siamo di passaggio, ma nell'essere qui e ora, possiamo isolarci e sentirci come minuscoli puntini in un infinito mare di nebbia, oppure costruire ponti e connetterci con "l'altro".
 

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