Clelia Carbonari
Il nostro municipio è libertà, è l’aria salata che si sente scesi dal trenino, è lo sguardo che si estende seguendo l’orizzonte del mare e il corpo che si rilassa. Adriano
Io dico sempre che Ostia è Roma, ma Roma non è Ostia. Proprio come nei piccoli centri a volte si ritrova nei giovani un forte senso di evasione, tutto inizia a diventare troppo stretto. Totta
Il X municipio è casa, qui posso legare un ricordo a ogni quartiere, ogni quartiere mi riporta a qualcosa o a qualcuno. Erica
X municipio, Ostia, una lingua di sabbia circondata dal mare, dal fiume Tevere e dalla pineta. I confini naturali la isolano geograficamente dal centro città; i mezzi di trasporto ne estendono la distanza in maniera spropositata e il traffico ne blocca completamente le arterie.
Chi cresce qui appartiene alla noia intervallata a qualche barlume, all’aria salata, agli aghi di pino, agli spazi ampi lasciati a sé stessi. I giovani, a mio avviso, sono i veri abitanti del quartiere, senza gli amici questo luogo non sarebbe lo stesso, mi dice Giorgia, sono gli abitanti che creano il luogo, stringendo legami personali e vivendo ogni strada e piazza come se fosse una grande casa.
Si crea un senso di appartenenza che a volte abbraccia e a volte respinge. L’incuria del municipio e degli stessi abitanti le danno una sembianza di città fantasma, ne parlo con Massimo e lui aggiunge: Se ne vanno tutti e questo lascia solo un vuoto incolmabile e desertico, vedo un vuoto sprecato che potrebbe essere riempito da qualcuno di diverso, se solo fosse possibile.
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