Alessandro Albert
"Poco più di un anno fa cambiavo casa. Sotto certi aspetti non è stato un gran cambiamento perché restavo allo stesso indirizzo, semplicemente mi muovevo di pochi metri, sempre al piano terra, condividendo lo stesso cortile di prima. La novità è che finalmente andavo in uno spazio attrezzato con una sala pose in luce naturale. Questa sala è praticamente nella cucina e salotto di casa, separata solo da una vetrata scorrevole. Ho così iniziato a fare ritratti. Di chi? Delle persone che per una o più ragioni ritenevo interessanti, musicisti, artisti, scrittori, amici… Perché? Perché sono un ritrattista e, come un paesaggista racconta di se stesso utilizzando il mondo, io racconto un po’ di me stesso attraverso i volti delle persone.
Ho sempre dato origine a dei lavori fotografici partendo da una singola immagine, alla quale se ne aggiungeva un’altra e poi un’altra fino ad arrivare a una serie che, riguardandola, rivelava qualcosa in comune tra i vari scatti. In questo caso ho pensato al caffè, non solo perché lo spazio prima era un bar, ma anche perché avendo la sala pose che è un tutt’uno con salotto e cucina (o un salotto e cucina in sala pose), veniva naturale, prima o dopo lo scatto, farsi un caffè e due chiacchiere. Una dimensione domestica quindi, che ben si addice con il mio modo personale e intimo di vivere la fotografia. Questa raccolta di ritratti, una ventina al momento, non è un lavoro chiuso, al contrario, è da considerarsi solo l’inizio di una serie che porterò avanti negli anni." [Alessandro Albert]
Dal 1991 Albert realizza insieme a Paolo Verzone progetti incentrati sul ritratto, come Seeuropeans, Volti di Passaggio e Grandi Bagnanti. Nel 2001, sempre insieme a Verzone, vince il terzo premio del World Press Photo Award nella sezione “ritratto”. Collabora con le aziende Lavazza, Finmeccanica, Ferrari, ITT e Telecom, e con testate italiane ed estere quali Vanity Fair, GQ, Financial Times, Times, Wired, Forbes. È fotografo Certified by Leica e docente della Leica Akademie Italy.